L’intervento logopedico si attua in caso di diagnosi dei seguenti disturbi: disturbo primario del linguaggi; alterazioni della deglutizione; disfluenza; disfonia; disturbo dell’apprendimento; disturbo del linguaggio conseguente a patologia (sindromi genetiche, disturbi pervasivi, autismo, disturbi di attenzione); ipoacusia.
L’intervento logopedico è utile, inoltre, in un’ottica di prevenzione, nel caso in cui i bambini non sembrano rispettare le tappe dello sviluppo di linguaggio pur tenendo presente che i tempi e i modi in cui i bambini sviluppano le competenze linguistiche possono variare da bambino a bambino, esistono dei campanelli d’allarme ai quali il genitore deve prestare attenzione, in quanto possono segnalare un ritardo del linguaggio. Nello specifico si suggerisce una visita specialistica nel caso in cui: a 18 mesi il vocabolario del bambino è inferiore a 20 parole; a 24 mesi produce meno di 50 parole; 24-30 mesi non riesce a comprendere ordini non contestuali e non riesce a combinare semplici frasi; dai 3 anni in poi non si esprime in maniera comprensibile.
Ovviamente si può lavorare in caso di diagnosi di: disfluenza; disfonia; deglutizione disfunzionale; afasia; disartria; ipoacusia.
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